Senza l’opera scientifica di Giulio Iasolino, autore, sul finire del XVI secolo, del primo trattato di idrologia medica sulle acque dell’isola d’Ischia, si sarebbe arrivati molto più tardi a scoprire i benefici del termalismo. Sicuramente, ne erano già consapevoli i primi coloni greci, tanto da erigere un templio dedicato ad Apollo e alle ninfee in prossimità della Sorgente di Nitrodi (Barano d’Ischia). Dopo di loro lo furono i Romani, come testimonia la scoperta nel 1700 di alcuni bassorilievi in marmo sempre nell’area prospiciente la sorgente. Ma, fu il medico calabrese a liberare l’utilizzo delle acque termali da quell’alone magico e di superstizione che ne aveva millenariamente condizionato l’utilizzo.
La pubblicazione, nel 1586, del “De remedi naturali che sono nell’isola di Pithecusa, hoggi detta Ischia” insieme alla carta topografica dell’isola disegnata da Mario Cartaro, noto disegnatore e mercante di stampe dell’epoca, favorirono la conoscenza dell’isola in tutta Europa. Basti considerare che la prima moderna struttura termale dell’isola d’ Ischia, il Pio Monte Della Misericordia (Casamicciola Terme), è datata addirittura 1610. Si tratta di un edificio, che purtroppo dalla fine degli anni ‘60 versa in stato di abbandono, voluto dall’omonimo ente benefico allo scopo di offrire le cure termali anche alle classi più povere della terraferma.
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