"Di quest’argilla plastica detta creta se ne distinguono tre specie.
La bianchiccia, la citrina, la lutea. Le due prime sono meno coerenti: la terza è molto tenace e glutinosa. Le due ultime sono marziali, molto più la lutea, la quale conserva della parte ferrea, ed la più stimata dai lavoratori di vasi di creta. Della prima specie, come più grossolana, si fabbricano mattoni: della seconda specie, detta creta dolce, e della terza, detta creta forte, la quale assolutamente non si può usare senza mischiarla alla seconda specie o alla sabbia, si formano i vasellami di cui tante fabbriche e tante braccia mantengonsi nel tenimento di Casamicciola".
(Quadro geologico delle rocce e terre dell’isola d’Ischia in Storia dell’isola d’Ischia di Giuseppe D’Ascia, 1867).
Cava Fontana, cava Senigallia, cava Leccie:il comune di Casamicciola Terme per secoli ha potuto contare su importanti giacimenti di argilla che veniva estratta per l’industria della terracotta locale. Del resto, il legame tra il comune termale e la creta è tanto antico che gli scavi archeologici in località Castiglione hanno portato alla luce numerosi esemplari di vasellame e terrecotte addirittura antecedenti a quelli poi rinvenuti nella necropoli di San Montano.
Non solo Casamicciola però. Sempre D’Ascia riferisce che anche alle pendici del Monte Epomeo, nel famoso bosco del Bianchetto, veniva estratta un’argilla plastica di colore bianco successivamente fatta indurire al sole prima di essere lavorata.
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