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Informazioni Isola d'Ischia Regno di Nettuno Area Marina Protetta Regno di Nettuno

Area Marina Protetta Regno di Nettuno - Isola d'Ischia

Informazioni Isola d'Ischia Regno di Nettuno

Area Marina Protetta Regno di Nettuno

Area Marina Protetta Regno di Nettuno

Con apposito decreto del Ministero dell’Ambiente (27/12/2007) e successiva pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale (G.U. n.85 del 10.04.08), è stata istituita, da quasi cinque anni, l’Area Marina Protetta Regno di Nettuno. Si tratta di un ente pubblico, gestito attualmente da un Consorzio costituito dai 7 comuni delle isole di Ischia e Procida, cui è demandata la tutela e la valorizzazione dell’ecosistema marino dell’arcipelago flegreo.

Più nel dettaglio, all’AMP è affidata tutta la regolamentazione delle attività acquatiche in grado di modificare l’habitat dell’area - con particolare riguardo al diportismo nautico, alla pesca professionale e all’immissione di scarichi in mare (fognari e non) - nonchè, l’importante compito di coordinamento delle attività di ricerca scientifica sulla biodiversità animale e vegetale.

Per fare ciò, seguendo le indicazioni provenienti  dallo studio di fattibilità (1999 - 2001), realizzato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, le acque delle isole di Ischia, Procida, Vivara e quelle al largo della costa nord - occidentale dell’isola d’Ischia, in direzione Cuma, sono state divise in quattro macro zone:

Zona A (riserva integrale)
Comprende due specchi d’acqua in cui è consentito il solo transito dei mezzi di soccorso, di sorveglianza e di ricerca, purchè debitamente autorizzati. Per il resto è vietato l’accesso, anche ai natanti a remi e a vela.
Il primo tratto di mare è quello antistante la costa occidentale dell´isola di Vivara.
Il secondo tratto è quello antistante l’estremità sud del canale di Ischia.
Queste particolari restrizioni sono dovute all’esigenza di preservare le due aree archeologiche marine che si trovano nei fondali a largo di Vivara ed Ischia Ponte.

Zona B
A sua volta suddivisa in:

a) due zone no take (n.t) o a (tutela generale speciale).
Una, in prossimità della costa occidentale dell´isola di Vivara, davanti l’area a riserva integrale. L’altra, in corrispondenza dell’estremità sud dell’isola d’Ischia, davanti l’isolotto di Sant’Angelo. In questi specchi d’acqua, previa autorizzazione, è consentita solo l’immersione subacquea sportiva (non finalizzata ad attività di pesca).

La ragione di tale limitazioni risiede nella necessità di salvaguardare la prateria di Posidonia, nome scientifico “Posidonia Oceanica”, presente in grandi quantità nel tratto di costa ad ovest di Vivara e nella uguale esigenza di salvaguardia del falso corallo nero o “Savalia savaglia”, presente in grosse quantità lungo la parete rocciosa dell’ isolotto di Sant’Angelo. In passato, questa specie animale è stata asportata per il suo valore ornamentale da subacquei privi di scrupoli, al fine, il più delle volte, di immetterla sul mercato dei souvenirs, senza tener conto del danno che veniva arrecato all’ecosistema marino.
b) una zona (a tutela generale)
Zona che comprende i seguenti tratti di mare: quello antistante la costa orientale dell'isola di Procida; quello che circonda l'isola di Vivara, attorno alla zona A e B n.t.; il tratto di mare circostante il Banco di Ischia; quello antistante la costa sud-orientale dell'isola, tra Punta San Pancrazio e la Scarrupata; il tratto dalla Punta S. Angelo, attorno all’altra zona B n.t., fino a Punta Imperatore; infine il tratto di mare circostante la Secca di Forio.



In questi specchi di mare sono regolamentate le attività acquatiche, nautiche e di pesca.

Zona C
(riserva parziale)
Comprende il residuo tratto di mare all'interno del perimetro dell'Area Marina Protetta, ad eccezione del Canale di Procida e della zona a nord di Punta Imperatore. In questo tratto di mare, oltre alle attività acquatiche permesse in zona A e B, è consentito l'accesso o l'ormeggio delle navi da diporto e la pesca sportiva, anche ai non residenti.

Zona D (di tutela dei mammiferi marini)
Comprende il tratto di mare corrispondente al Canyon sottomarino di Cuma, a nord-ovest dell'isola. Sono consentite la maggior parte delle attività precedenti, nonché la pesca a strascico e l'osservazione dei cetacei (whale watching).

Anche quest’ultima attività è regolamentata in maniera dettagliata, per non alterare le condizioni di permanenza dei mammiferi marini in questo tratto di mare.
Nelle acque del Regno di Nettuno vive, tra le altre specie (balene e capodogli), un’importante colonia di Delphinus delphis o Delfino Comune che, a dispetto del nome, è inserito da anni nella lista delle specie in via di estinzione.


Scontata l’inevitabile fase di rodaggio, legata alla necessità di costruire i meccanismi burocratici ed amministrativi per poter partire con la gestione vera e propria, il Consorzio di gestione del Regno di Nettuno, comincia a compiere significativi passi in avanti nella tutela dell’AMP.

Un tratto di mare, come quello dell’arcipelago flegreo, che, naturalisticamente, rappresenta il confine climatico, sia delle specie marine che colonizzano il mediterraneo meridionale (confine settentrionale), che delle specie che preferiscono i climi più freddi del nord - mediterraneo (confine meridionale), merita infatti di essere protetto ed amministrato.

L'indirizzo postale è: Area Marina protetta “Regno di Nettuno”, Comune di Forio, Piazza municipio 9, 80075 Forio (NA).

Per informazioni: info@nettunoamp.it - oppure - direttore@nettunoamp.it; per contatti relativi al volontariato: volontari@nettunoamp.it.


Contatti telefonici per informazioni: 081 3332941 – fax 081 3332941.
Per contatti organizzativi ed il gruppo di volontariato: 366 6627583 – signora Caterina Iacono.


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