Novembre a Ischia: terme, passeggiate e buona tavola - Isola d'Ischia

Inutile negarlo: novembre è un mese particolare per Ischia. Molti hotel chiudono e si fanno i primi bilanci della stagione appena trascorsa. È anche normale che sia così in attesa del periodo natalizio, dal Ponte dell'Immacolata all'Epifania. Si rallenta un po' in vista del Natale che da qualche anno, grazie agli sforzi delle sei amministrazioni - comune di Ischia in testa - attrae sempre più persone sull'isola.

Intanto, c'è chi preferisce proprio novembre per regalarsi una vacanza a Ischia. In primis perché non c'è un periodo dell'anno particolare per fare le terme (e infatti, perlopiù, rimangono aperti gli hotel con reparto termale interno) e poi perché le atmosfere autunnali esercitano grande fascino.

LEGGI ANCHE: L'autunno a Ischia in 10 immagini

Specie la prima metà di novembre, la famosa "estate di San Martino" che regala sole, temperature gradevoli e, perché no, mare. In alternativa, ci sono le escursioni, lo sport (va sempre più di moda girare l'isola in mountainbike), le chiese, i musei e tutte le altre attività tipiche del periodo.



Un consiglio: novembre è tempo di castagne, funghi e vino novello. Perciò, se siete amanti della buona tavola Ischia fa decisamente al caso vostro. Sull'isola, infatti, ci sono diversi boschi di castagni, tra cui la Falanga, il più grande di tutti, sei ettari di selva a oltre 500 metri sul livello del mare.

Quanto ai funghi, la raccolta è un vero e proprio rito collettivo, per partecipazione secondo soltanto alla vendemmia. La "caccia" ai porcini, i mitici "cap'nir", è faccenda che tiene impegnate decine e decine di persone tra cui molti ristoratori desiderosi di proporre ai fortunati avventori pappardelle, risotti e tutti gli altri primi piatti a base di funghi.

LEGGI ANCHE: La stagione dei funghi a Ischia

Infine il vino novello. Ischia vanta una tradizione vinicola di tutto rispetto, con alcuni vini stabilmente inseriti nei circuiti Doc e Igt da oltre quarant'anni. L'assaggio del vino nuovo ha perciò una forte valenza simbolica, di passaggio tra la vendemmia trascorsa e quella a divenire.

Vi aspettiamo!